Saturimetria

Monitorare il grado di ossigenazione nel corpo è, in alcuni casi, fondamentale, al fine di effettuare interventi salvavita ma è importante anche per la diagnosi di alcune patologie. Un metodo efficace e non invasivo, utile a questo scopo, è rappresentato dalla saturimetria.
Cos’è
La saturimetria consiste nella misurazione della saturazione di ossigeno nel sangue, la SpO2, senza la necessità di un’analisi ematica. La saturimetria consente di conoscere in tempi brevi in quale percentuale l’ossigeno è presente
nell’emoglobina, un parametro utile per controllare se la funzione respiratoria di un paziente è adeguata. Questa metodologia è usata con successo anche per valutare la presenza e la gravità di alcune malattie respiratorie, per lo
screening nelle cardiopatie congenite e per impostare una terapia idonea a ripristinare i corretti valori di saturazione.
Come si esegue
La saturimetria è una tecnica semplice, non dolorosa e non invasiva. I valori della saturazione di ossigeno vengono mostrati sul monitor del dispositivo. L’elemento utile per la valutazione della saturazione dell’ossigeno, analizzato
dal saturimetro, è il colore del sangue, che, quando è ossigenato, è di una tinta rosso brillante, viceversa, è più scuro. L’emoglobina legata all’ossigeno, ossiemoglobina, e la forma non legata, assorbono la luce rossa e infrarossa
in modo diverso e il saturimetro evidenzia il calcolo tra i livelli di luce inviata e quella restituita, stabilendo quanto ossigeno è presente nel sangue e i valori di saturazione. Esistono dispositivi che misurano anche l’ampiezza
del polso e la frequenza cardiaca.
Risultato
La saturimetria permette di sapere se i valori di ossigenazione del sangue sono normali o inferiori alla norma. Se il saturimetro evidenzia parametri compresi fra il 95% e il 99%, la saturazione è considerata normale, se vengono
segnalati indici inferiori al 95%, si parla d’ipossia, che può essere lieve, tra il 91% e il 94%, moderata, tra l’86% e il 90%, e grave se i parametri sono pari o inferiori all’85%. I vari risultati permettono di individuare se vi
è un’insufficienza respiratoria e di quale entità, per impostare un’eventuale ossigenoterapia. Mediante la saturimetria transcutanea notturna, si può rilevare la presenza di disturbi del sonno, apnee notturne, insufficienze
respiratorie e controllare l’efficacia dell’ossigenoterapia sui pazienti.